VARRONE, UNUS SCILICET ANTIQUORUM HOMINUM
SENSO DEL PASSATO E PRATICA ANTIQUARIA
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 24,50

ISBN: 9788872288900-1
Autori: Irene Leonardis
Edizione: 2019
F.to: 17 × 24 cm.
Pagine: 276

Descrizione

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Il volume dedicato a Marco Terenzio Varrone Reatino ne offre sì il ritratto quale prolifico scrittore che ha raccolto miriadi di informazioni sul passato della civitas romana, ma chiarisce come il suo interesse specifico non doveva essere la loro collezione fine a se stessa, ma la riscoperta e la trasmissione della memoria del passato. Più che un antiquario egli potrebbe, quindi, essere definito un “antichista” ante litteram o, persino, il primo antichista in senso stretto, dato che l’obiettivo delle sue ricerche è l’antico in tutti i suoi ambiti: culturale, storico, topografico, linguistico, religioso, etc.

 

INTRODUZIONE

  1. La crisi della res publica e il risveglio di Varrone
  2. Mos e memoria: i vocaboli in crisi, i vocaboli della crisi
  3. La ‘cosiddetta’ antiquaria varroniana: contesto storico e caratteri

Nota biografico-cronologica. ‘Bimarcus’ Terentius Varro: l’uomo dalle molte vite

I. LA GIUSTA USANZA, SECONDO VARRONE: DEFINIRE IL MOS PER SALVARE IL MOS

  1. C’è mos e Mos
  2. Gerere morem: relativismo del mos e crisi del Mos
  3. La definizione di Verrio Flacco: mos è Mos perché giunto dal passato
  4. Cicerone: mos è Mos perché giunto dal passato e oggetto di consenso
  5. Varrone (1): il Mos è oggetto di un oggetto di consenso in uno spazio specifico
  6. Varrone (2): la ragione per cui mos è anche Mos
  7. Il valore dei mores antiqui

II. Memoria e sapientia: meccanismi e crisi della memoria

  1. La memoria (soprav)vive: reminisci, recordare, meminisse e i monumenta del passato
  2. Repetita iuvant: ripetizione ed educazione a Roma
  3. La sapienza e la metafora del ‘ruminare’ da Filone Alessandrino ai Padri della Chiesa
  4. Succhiando il sapere: ruma, rum(in)are e la divinità Rumina
  5. Una memoria orale: ruminari
  6. Una sapienza ormai insipida: ruminari antiquitates
  7. La memoria di Roma messa in salvo nelle Antiquitates

III. L’autorità della memoria

  1. Crisi di auctoritas, crisi del mos
  2. Le voci dell’autorità: i titolari della memoria
  3. Alla ‘ricerca’ dell’autorità perduta: gli antiquari e Varrone di fronte alla crisi

IV. L’antiquaria come strumento gnoseologico: l’utilità della theologia civilis

  1. L’antichità come garanzia di conoscenza veritiera sul cosmo: la teoria dei re sapienti
  2. Una teologia ‘per approssimazione’ o, meglio, approssimativa
  3. La theologia civilis come possibile luogo di verità a Roma
  4. Una nuova e più utile religio: Enea, Metello e Varrone
  5. I Grandi Dei, secondo Varrone: un esempio di approssimazione
  6. Varrone Menippeo e le difficoltà del discorso teologico: Ἄλλος οὗτος Ἡρακλῆς

V. Le antiquitates di Roma per ritornare ai boni mores

  1. Varrone detentore dell’identità romana
  2. Antiquior, melior: l’importanza dei primigenia
  3. Le res rusticae come ultime tracce dell’età dell’oro

Conclusione

Bibliografia

Index locorum potiorum

Index nominum et rerum potiorum