RICERCHE A CERRETO SANNITA (2012-15)
E ARCHEOLOGIA DEI PAESAGGI DAL TITERNO ALLA BASSA VALLE DEL CALORE (formato PDF)

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F.to: 17,00 × 24,00 cm.
Pagine: 872
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Le indagini condotte dal 2012 al 2015 nella vecchia Cerreto Sannita hanno rappresentato un’occasione straordinaria per acquisire la conoscenza dell’insediamento, mai indagato in precedenza nelle sue strutture materiali, che presenta continuità di vita dall’alto medioevo dal X secolo alla seconda metà del XVII, allorché la località venne devastata dal sisma del 5 giugno 1688. Ciò comportò la successiva ricostruzione dell’abitato in altro sito, ubicato poco più a valle, per iniziativa del feudatario Marzio III Carafa e del vescovo Giovan Battista de Bellis che si avvalsero della competenza tecnica dell’ingegner Giovan Battista Manni.

Le attività archeologiche che hanno contribuito alla conoscenza, valorizzazione, conservazione e fruizione del sito-monumento hanno evidenziato le fasi di impiego e le trasformazioni dell’insediamento.

L’importanza politica ed economica che assunse Cerreto in età normanna, in particolare con la famiglia dei Sanframondo, fu favorita dalla sua ubicazione nella media valle del Titerno, una via di comunicazione fra i contesti tirrenici e quelli della costa adriatica. La fase normanna, documentata da un riallestimento delle opere difensive con l’ampliamento ed il rafforzamento della cinta muraria, è testimoniata dalle poderose strutture della Magna turris. Edificato tra gli ultimi decenni del XII secolo e i primi del XIII, il donjon cerretese, cilindrico e con base a scarpa, presenta caratteristiche architettoniche peculiari ed elementi significativi che ne avvalorano l’utilizzo residenziale: per dimensioni e tecnica costruttiva, esso è assimilabile alle coeve torri cilindriche presenti in contesti vicini, ma documentate anche su un ampio scenario internazionale.

Lo studio della cultura materiale, documentata in particolare dai reperti ceramici, ha consentito di avanzare ipotesi sulla produzione, circolazione e diffusione degli stessi nel comprensorio cerretese. Se è noto che nella nuova Cerreto, entro i primo del Settecento, giunsero maestranze e ceramisti attirati dall’attivismo

dei Carafa nella ricostruzione dell’insediamento, poco si sa sulla produzione di vasellame nel basso medioevo e nella prima età moderna. Tuttavia alcuni documenti provano che non mancarono a Cerreto, prima che avesse inizio la realizzazione di maiolica di pregio, botteghe di vasai dedite alla produzione di vasellame d’uso comune. Inoltre riveste notevole interesse l’individuazione, fra quelli provenienti dagli scavi, di manufatti smaltati con decorazioni policrome di tipo compendiario riferibili ad una delle produzioni note come “campano-castellane” perché diffuse in contesti della Campania interna e costiera dalla prima metà del XVII secolo ad opera di ceramisti di Castelli o di altri centri abruzzesi.

L’edizione dello scavo si integra nello studio di un’ampia porzione di territorio che si è ritenuto di analizzare per la migliore contestualizzazione storica, topografica e culturale dei dati archeologici: una vasta area del Beneventano settentrionale gravitante sul bacino inferiore del fiume Calore e sul corso del torrente Titerno.

I risultati delle attività di survey svolte fra il 2012 e il 2014 e, più sporadicamente, negli anni successivi hanno inoltre offerto l’opportunità di redigere, su base cartografica IGM, quattro carte archeologiche che costituiscono un documento nuovo per la conoscenza della storia e dell’assetto del territorio.

 

INDICE

Presentazione di M. Rotili               

Premessa di L. Lonardo e M.T. Di Cecio

SEZIONE I

RICERCHE ARCHEOLOGICHE A CERRETO SANNITA (2012-15)

Scavo e struttura stratigrafica

I. Le ricerche nella vecchia Cerreto. Diagnosi e strategia di L. Lonardo

II. La struttura stratigrafica di L. Lonardo

III. La Magna turris di L. Lonardo          

IV. Il palatium di L. Lona

V. La chiesa di S. Martino di L. Lonardo

VI. Le strutture abitative e produttive di L. Lonardo

VII.  Le strutture difensive di L. Lonardo

I reperti di scavo

I. Classificazione e studio di A. Campi

II. Materiale residuo di età premedievale di L. Lonardo

III. Acroma depurata di L. Lonardo

IV. Acroma da fuoco di L. Lonardo

V. Dipinta di L. Lonardo

VI: Invetriata da fuoco di L. Lonardo

VII. Invetriata monocroma di L. Lonardo

VIII. Invetriata dipinta di L. Lonardo

IX. Protomaiolica di L. Lonardo

X. Smaltata di transizione di L. Lonardo

XI. Smaltata a disegni blu di L. Lonardo

XII. Smaltata monocroma bianca di L. Lonardo

XIII. Smaltata postmedievale di L. Lonardo

XIV. Graffita di L. Lonardo

XV. Vetro di A. Campi

XVI. Metallo di A. Campi

XVII. Oggetti devozionali di A. Campi

XVIII. Terracotta e pietra lavorata di A. Campi

XIX. Monete di M.R. Zecchino                

Abbreviazioni e bibliografia

SEZIONE II

ARCHEOLOGIA DEI PAESAGGI DAL TITERNO ALLA BASSA VALLE DEL CALORE

L’alta valle del Titerno. Presentazione dei luoghi di M.T. Di Cecio

I. Strategia della ricerca

II. Descrizione dei luoghi

III.  La viabilità e i siti di riferimento: Sepino e Telese

I dati archeologici di M.T. Di Cecio

I. Siti inediti e noti

II. Documenti di provenienza ignota dal territorio

III. Dati sulla ceramica

IV. Dati sulle murature

Dinamiche insediative nell’alta valle del Titerno fra tarda antichità e medioevo di M.T. Di Cecio                      

I. Età tardoantica

II. Età altomedievale

III. Età bassomedievale

La bassa valle del Calore. Presentazione dei luoghi di L. Lonardo

I. Strategia della ricerca

II. Descrizione luoghi

III. La Teanum-Beneventum e la viabilità minore

I dati archeologici di L. Lonardo

I. Siti inediti e noti

II. Documenti di provenienza ignota dal territorio

III. Considerazioni sulla ceramica

Dinamiche insediative nella bassa valle del Calore fra tarda antichità e medioevo di L. Lonardo                                 

I. Età tardoantica

II. Età altomedievale

III. Età bassomedievale

Abbreviazioni e bibliografia