UNA MACCHINA DEL TEMPO PER L’ARCHEOLOGIA

Metodologie e tecnologie per la ricerca
e la fruizione virtuale del sito di Faragola

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 40,00

ISBN: 978-88-7228-617-3
Collana: INSULAE DIOMEDEAE - 20
Autori: Giuliano De Felice
Edizione: 2012
F.to: 21,00 × 30,00 cm.
Pagine: 128
Tomi: 1
Imm. B/N - Imm. colori

Descrizione

“Gli archeologi non sono cercatori di tesori. Non scoprono monumenti, ma indagano siti e territori. Non collezionano oggetti, ma studiano la cultura materiale, di cui i reperti sono solo indizi. Lavorano su tracce, ricompongono frammenti, formulano ipotesi, immaginano interpretazioni e cercano di ricostruire la storia.
Il lavoro dell’archeologo è un’operazione creativa, un gioco fra analisi e sintesi, che merita di essere raccontato. Anche con le tecnologie e i linguaggi più moderni.”
Punti di partenza per l’applicazione delle tecnologie informatiche in archeologia restano sempre l’indagine sul campo e i suggerimenti che provengono dalle metodologie. Su questi punti base è stata costruita e viene illustrata in questo volume l’esperienza compiuta, dal gruppo di ricercatori afferenti al Laboratorio di Archeologia Digitale dell’Università degli Studi di Foggia impegnati nella realizzazione della Time Machine relativa al sito di Faragola nel territorio di Ascoli Satriano.
Come introduzione al lavoro viene infatti analizzato il rapporto tra lo scavo archeologico – in relazione alla fase di documentazione e registrazione dei dati in seguito a quelle operazioni che restano distruttive e irreversibili nonostante l’evoluzione dei metodi, delle tecniche e degli strumenti impiegati – e l’archeologia digitale che permette di agevolare la fase di ricomposizione degli stessi. Attraverso l’utilizzo di database, sistemi GIS e CAD si arriva alla fruizione virtuale grazie alle tecnologie di computer graphica e dei nuovi linguaggi comunicativi delle visualizzazioni tridimensionali. La Time Machine costituisce un prototipo virtuale che parte dalla raccolta ragionata dei documenti di scavo e prosegue attraverso la trasformazione degli stessi in formato digitale per poi proseguire con la creazione di modelli digitali e giungere alla costituzione di una piattaforma di realtime finalizzata all’assemblaggio dei vari oggetti realizzati.
Diverse sono state le fasi insediative della villa di Faragola e per la realizzazione della ‘macchina del tempo’ è stata operata una selezione temporale tra tardoantico e altomedievo. In questo modo si è potuti procedere alle scene ricostruttive che hanno fornito la visualizzazione dell’impianto della villa nella sua prima fase costruttiva, di quella durante il suo massimo splendore intorno alla metà del V sec. d.C., e infine alle modifiche radicali avvenute durante il 600 d.C. A queste si sono aggiunte le scene stratigrafiche sulla base della restituzione grafica delle piante di fase tridimensionali che hanno fornito un riferimento a quegli avvenimenti che hanno interessato il sito dal momento dell’abbandono fino all’intervento dell’équipe degli archeologici.
Emerge lo studio affrontato per la restituzione dei modelli degli edifici e del costruito, dei rivestimenti pavimentali (mosaici e opus sectile), dell’avatar e dei personaggi (character), utili questi ultimi a meglio agevolare la comprensione delle ricostruzioni, oltre gli approfondimenti sugli effetti delle luci, dei suoni e dello stile applicati alle ricostruzioni virtuali. Un capitolo a parte viene dedicato alla navigazione e ai molteplici itinerari che si possono costruire: spaziali, temporali, modali, cioè di passaggio fra scene ricostruttive e stratigrafiche, e infine plurali qualora si voglia incrociare più percorsi.
Chiudono il volume due appendici (documentazione, procedure di rilievo e digitalizzazione; il level design) preceduti dall’ultimo capitolo che contiene una riflessione metodologica sull’archeologia digitale e la stessa ‘macchina del tempo’ progettata per evidenziare la sequenza cronologica e interpretarla in maniera verosimile creando un ponte con il pubblico proprio perché «interpretare, ricostruire e comunicare è la vera sfida trasversale» per l’intero settore dei beni culturali.

INDICE

Presentazione
di Giuliano Volpe

Introduzione

1. Lo scavo archeologico fra archeografia digitale e fruizione virtuale
Registrare la distruzione
Ricomporre i frammenti
Raccontare l’incertezza

2. La TimeMachine
Il metodo
La costruzione del prototipo
Il rilievo e la documentazione tridimensionale
Il mondo virtuale
Le scene ricostruttive
Le scene stratigrafiche
I modelli
I rivestimenti, – Avatar e personaggi, – Le luci, i suoni e lo stile
La navigazione

3. Verso un’archeologia digitale
Affascinati dalle tecnologie
Guidati dalle metodologie
Passato e futuro

Appendice: Materiali
1. Il set di documentazione digitale, le procedure di rilievo e di digitalizzazione
di Andrea Fratta
2. Il level design
di Lorenzo Baldassarro

Bibliografia


RECENSIONI

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