SANCTORUM MONUMENTA
‘AREE SACRE’ DEL SUBURBIO DI ROMA
NELLA DOCUMENTAZIONE EPIGRAFICA
(IV-VII SECOLO)
ISBN: 978-88-7228-598-5
Collana: ICI - SUBSIDIA - 7
Autori: Paola De Santis
Edizione: 2010
F.to: 17,00 × 24,00 cm.
Pagine: 304
Tomi: 1
Imm. B/N.
Descrizione
«Si tratta di un problema di definizione del rapporto tra lo spazio e il sacro che è stato posto diacronicamente, dall’età classica all’età moderna e contemporanea, e che coinvolge – naturalmente – non solo l’aspetto formale e lessicale, ma anche sostanziale e concettuale». Così si esprime l’autrice nell’introduzione, focalizzando il tema del volume che sarà in seguito sviluppato. Alla parola ‘santuario’ si preferisce la categoria ‘area sacra’, intesa come spazio funzionalmente dedicato alla devozione. L’ambito cronologico selezionato è quello che si muove dal periodo di nascita dei primi poli cultuali fino al VII sec. d.C., individuando caratteristiche formali disomogenee ma che di volta in volta si adattano al contesto pertinente. Tale varietà funzionale viene individuata sulla base della documentazione epigrafica che costituisce lo «strumento privilegiato» per tracciare la storia di un’‘area sacra’.
La ricerca si imposta su un’analisi comparata tra il lessico utilizzato nelle epigrafi e le evidenze monumentali a cui si fa riferimento, come fonte dalla quale ricavare informazioni sulla fisionomia monumentale e aiutare, dove è possibile, a ricostruire la realtà spaziale che percepivano gli antichi quando hanno realizzato l’iscrizione. La disamina dei termini viene proposta mediante una gerarchizzazione delle dimensioni dei monumenti: si passa, quindi, dalla ‘tomba venerata’, che costituisce l’unità spaziale di base, differenziata in sepulchrum, tumulus, arca e bustum, all’areale che circonda tale realtà funeraria, a sua volta definito da spazi da modificare (antrum, latebra) e da quelli modificati (domus, limina sanctorum, monumentum, opus, sedes, locus sacer), alle aree funerarie ad sanctos, retro sanctos e ai percorsi di visita (iter). Lo spazio che raccoglie queste entità è rappresentato dall’edificio fatto costruire sul corpo del defunto venerato (ad e apud corpus), come nel caso dello spazio basilicale (aula, domus, sedes, templum, basilica, memoria, opus, locus sanctus, aedes, sacrarium, arx, ecclesia, coemeterium, fanum) e in particolare dalle parti che costituiscono lo spazio basilicale stesso (situs presbyterius, limen, porticus, ingressus insieme alle moenia, atria, culmen tecta, materia, che costituiscono la parte che rimanda all’insieme della struttura).
Introduzione
1. L’‘antefatto’ lessicale: il τρόπαιον di Gaio
2. Il lessico
2.1. La tomba venerata
Sepulchrum; Tumulus; Arca; Bustum
2.2. L’area circostante la tomba venerata
2.2.1. Spazio da modificare
Antrum; Latebra
2.2.2. Spazio modificato
Domus; Limina sanctorum; Monumentum; Opus; Sedes; Locus sacer
2.2.3. Aree funerarie ad sanctos
Espressioni locative con ad, ante, in, εἰς; Retro sanctos
2.2.4 Percorsi di visita
Iter
2.3. L’edificio ad e apud corpus
2.3.1. Lo spazio basilicale
Aula; Domus; Sedes; Templum; Basilica; Memoria; Opus; Locus sanctus; Aedes; Sacrarium; Arx; Ecclesia; Coemeterium; Fanum
2.3.2. Le parti dello spazio basilicale
Situs presbyterius; Limen; Porticus; Ingressus
2.3.3. Pars pro toto
Limen; Moenia; Atria; Culmen; Tecta; Materia
2.4. Testo e monumento, significante e significato
3. I testi
Bibliografia generale
Tavole di conguaglio
Indici
Indice delle iscrizioni datate
Indice dei vocaboli latini trattati
Indice dei nomi latini
Indice dei vocaboli greci trattati e dei nomi greci
Indice dei luoghi
Indice delle cose notevoli