COMMENTO AL II LIBRO DEI TRISTIA DI OVIDIO
ISBN: 978-88-7228-362-2
Collana: SCRINIA - 21
Autori: Irma Ciccarelli
Edizione: 2003
F.to: 14,00 × 21,00 cm.
Pagine: 306
Tomi: 1
Descrizione
Nel secondo libro dei Tristia Ovidio, colpito da un duro provvedimento di relegazione, interrompe improvvisamente il colloquio con amici e conoscenti per rivolgere una lunga e articolata domanda di grazia al principe, offeso dai contenuti “scandalosi” dell’Ars amatoria e da un non meglio precisato error. Il commento a questa singolare epistola prende in esame le modalità stilistiche ed espressive con cui il poeta-exul si rivolge al proprio iudex e individua nella calcolata alternanza di adulazione e di polemica una possibile chiave di lettura del componimento.
Ovidio elimina la distinzione tra tono serio e scherzoso con un intento didascalico-coercitivo nei confronti di Augusto, che determina sia l’elaborazione di un prototipo divino di sovrano clemente, sia il tentativo di “istruire” Augusto in campo letterario. Il poeta intende insegnare al principe a leggere e a capire testi appartenenti ai più svariati generi letterari per individuarvi, quale fondamentale tratto comune, la presenza di una forte dose di erotismo e, quindi, d’immoralità, nonché per dimostrare che molti tra questi sono sfuggiti allo zelo persecutorio del principe. L’autodifesa di Ovidio chiama in causa le contraddizioni del programma culturale elaborato da Augusto: la presunta oscenità dell’opera incriminata è strettamente collegata all’ambigua configurazione della Roma voluta dal principe, basata sulla legittima convivenza di serietà e di spregiudicatezza.
In un componimento che persegue lo scopo di mitigare l’ira del princeps non poteva mancare la descrizione delle condizioni di vita del poeta nel luogo di relegazione: Ovidio sottopone la vicenda della relegatio ad un processo di “tragicizzazione”, che si manifesta attraverso l’assimilazione di aspetti e di situazioni attinte soprattutto dal paradigma di Filottete.
Il poeta, dunque, accumula tutte le prove necessarie per suggerire l’idea di una pena eccezionale e sproporzionata rispetto alla colpa commessa e per dimostrare la parzialità e l’infondatezza del provvedimento di relegazione emesso da Augusto.
INDICE
Introduzione
Liber secundus
Commento
Bibliografia
Indice dei passi citati